Vittime dirette di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, domestica ed extrafamiliare;
Vittime indirette, cioè minori spettatori di atti di violenza su altri membri della famiglia o su persone che rappresentano un importante riferimento affettivo (si parla in questi casi di “violenza assistita”).
Chi è vittima di violenza, maltrattamento o abuso può essere inserito in percorsi personalizzati di aiuto, consulenza e supporto. Il servizio è gestito dalla Società della Salute (SdS) ed è rivolto ai cittadini di tutti i sette comuni della provincia pratese.
Nel caso di donne e minori, inoltre, SdS collabora con il Centro Antiviolenza "La Nara" che fornisce sostegno psicologico, consulenza legale e protezione alle vittime.
I passi da fare
1
Telefonare per segnalare il bisogno
2
Concordare un appuntamento
3
Attivazione del percorso
Chi può richiederlo
Vittime dirette di violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, domestica ed extrafamiliare
Minori spettatori di atti di violenza su altri membri della famiglia
Note
Il servizio è gratuito
Tempi e scadenze
Il colloquio verrà concordato nel minor tempo possibile
Chi è vittima di violenza ed ha bisogno di aiuto deve chiamare il Punto Unico di Accesso al Servizio Sociale (PUA) che si occuperà di concordare, in tempi brevi, un appuntamento per la valutazione del bisogno e l'attivazione del servizio.
Le donne ed i minori vittime di violenza possono rivolgersi direttamente al Centro Antiviolenza "La Nara".
Per accedere ai percorsi di sostegno non è necessario presentare alcuna documentazione.
In base al tipo di bisogno potranno essere attivati i seguenti percorsi personalizzati:
percorsi di ascolto, attraverso colloqui di prima valutazione del rischio, per programmare interventi di protezione e tutela;
percorsi di sostegno, attraverso colloqui informali di carattere legale, attività di approfondimento specifico (individuali e/o di gruppo) e attività di sostegno psico-educativo e sociale;
percorsi di consulenza legale;
percorsi per favorire nuovi progetti di vita in autonomia.
Nel caso di donne e minori vittime di violenza, sono attivati anche percorsi di inserimento in strutture a indirizzo segreto (chiamate "Case-Rifugio") e/o in strutture finalizzate al progressivo recupero della propria autonomia (dette "Case di seconda accoglienza").
Una volta chiamato il Punto Unico di Accesso al Servizio Sociale (PUA) o il Centro Antiviolenza "La Nara", verrà concordato un colloquio nel minor tempo possibile.
In caso di emergenza è possibile chiamare:
Numero di pubblica utilità: 1522
ll numero è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile.
L'accoglienza è disponibile in varie lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese e polacco).
Numero unico europeo per le emergenze (NUE): 112
Chiamare il numero:
in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
se si è vittima di violenza psicologica;
se si sta fuggendo con i figli (eviti così una denuncia per sottrazione di minori);
Punto d'ascolto per famiglie con figli da 0 a 18 anni su temi quali l'adolescenza, le difficoltà nelle relazioni familiari, la nascita di un bambino, la separazione dei genitori
Quali sono i progetti, i tipi di strutture e a chi rivolgersi per l'inserimento in strutture di accoglienza di minori
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