L’acqua delle gore pratesi è stata nel corso del tempo gestita dagli stessi utilizzatori che si riunivano in associazioni; lo statuto e le regole stabilite dagli utenti, permettevano il buon uso, e una corretta manutenzione delle gore a beneficio di tutti.

La più antica associazione risale al 1296 "Statuto dell’arte dei padroni dei mulini sulla riva destra del fiume Bisenzio".

Nel corso del 1200 la produzione laniera dei pannilana cominciò a svilupparsi e ad alimentare il commercio dei manufatti,  si scoprì pertanto la necessità di un'organizzazione e di un regolamento che stabilisse diritti e doveri di tutti gli utenti per l'utilizzo delle acque del Bisenzio.

L’antico Statuto prevedeva che gli utilizzatori delle acque derivate dalle gore si occupassero due volte l’anno della svuotatura e dello spurgo dei fossi e che controllassero sempre il regolare scorrimento dell’acqua, mentre il Comune vigilava sull’osservanza delle norme e degli usi; questo collaudato sistema è stato osservato per molti secoli, senza sostanziali variazioni, rendendo efficiente e produttivo il complesso apparato di gore che attraversano il territorio pratese.

Nel 1863 l’ente gestore prende il nome di "Imposizione del fiume Bisenzio al Cavalciotto e Gore", successivamente nel 1911 gli utilizzatori delle acque si associano nel "Consorzio del fiume Bisenzio al Cavalciotto e Gore", le finalità del Consorzio si mantengono immutate nel disciplinare e regolamentare l’uso delle acque per l’irrigazione, la forza motrice e usi industriali diversi.

Nel corso del Novecento questo antico apparato di canali e opifici idraulici subisce pesanti trasformazioni, dovute soprattutto alla massiccia antropizzazione del territorio cresciuto vorticosamente come città industriale.

Le trasformazioni urbanistiche portano ad un graduale peggioramento della qualità delle acque, per questo motivo e tenuto conto delle varie normative sull’inquinamento idrico (Legge Merli e ss.), si rende necessaria l’integrazione di alcuni articoli dello  Statuto del 1910.

Nel 1980 il Presidente della Deputazione Dr. Vittorio Ciolli dichiara con una lettera, che il nuovo utilizzo del sistema gorile, viene tripartito nel seguente modo:

Il primo tratto compreso tra il Cavalciotto e il partitoio della Crocchia, insieme al terzo tratto compreso tra il depuratore di Baciacavallo e la confluenza nell’Ombrone, rimangono destinati all’uso primitivo di presa delle acque per irrigazione e forza motrice, mentre la restante parte centrale dell’apparato di gore è da considerarsi integrata al sistema fognario cittadino. Pochi anni dopo la modifica dello Statuto, nel 1983 il Consorzio Cavalciotto e Gore si scioglie e passa la gestione al Comune di Prato.

Nel 2020 uno Schema di Accordo tra Regione Toscana, Agenzia del Demanio e Comune di Prato promuove il trasferimento di proprietà del sistema gorile al Comune, la firma di questo accordo consente all’ente gestore del sistema fognario cittadino di diventare proprietario di circa 48 chilometri di gore.

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