Ai minori stranieri presenti sul territorio pratese, privi di riferimenti familiari e parentali, viene offerta la pronta e provvisoria accoglienza per un periodo massimo di 30 giorni, prorogabili eventualmente di 15 giorni.
Durante questo periodo, il Servizio Sociale svolge tutte le pratiche presso gli uffici competenti per chiarire la posizione del minore accolto e per rintracciarne i familiari, sia sul territorio italiano che nel paese di origine.
Trascorso il periodo di accoglienza, se non vengono identificati i parenti, viene individuata la struttura più idonea ad ospitare i minori.
La pronta e provvisoria accoglienza è un intervento di emergenza che si rende necessario a favore dei minori per situazioni di grave rischio, abbandono morale e materiale, necessità di allontanamento dal nucleo familiare.
A chi è rivolto
Minori che necessitano assistenza
Attivazione servizio
Su segnalazione del Servizio Sociale, delle Forze dell'Ordine, del Servizio Emergenza e Urgenza Sociale, dell'Istituto Penale Minorile o del Centro di Pronta Accoglienza Penale
Tempi e iter
La permanenza nelle strutture non può superare i 15 giorni. Tale periodo può essere prorogato per ulteriori 15 giorni
Nel caso di minori stranieri non accompagnati: saranno rintracciarti i familiari, se non identificati, verrà individuata una struttura idonea che ospiti il minore
La pronta e provvisoria accoglienza si attiva direttamente su segnalazione del Servizio Sociale o delle Forze dell'Ordine, che possono provvedere anche direttamente alla collocazione dei minori che si trovino in situazioni di rischio.
La Pronta e Provvisoria Accoglienza si attiva anche su segnalazione del Servizio Emergenza e Urgenza Sociale (SEUS), dell'Istituto Penale Minorile e del Centro di Pronta Accoglienza Penale, previa autorizzazione della Direzione dei Servizi Sociali.
Responsabile assistenza sociale minori e famiglie:
La permanenza nelle strutture di Pronta e Provvisoria Accoglienza non può superare di norma i 15 giorni. Tale periodo può essere prorogato per ulteriori 15 giorni, durante i quali, se non sarà possibile il rientro in famiglia, il Servizio Sociale individuerà una sistemazione più stabile (presso un’altra struttura, presso un familiare, ecc.) e formulerà un progetto educativo e di sostegno che aiuterà il minore nella corretta crescita psico-fisica.
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