Immagine di Pietro Fiordelli
Primo vescovo residenziale della Diocesi, arrivò a Prato nel 1954. Influì enormemente nella vita sociale della città. Tra le innumerevoli opere, si ricordano l'istituzione di 25 nuove parrocchie e la costruzione di 21 chiese. Fu antesignano della pastorale familiare e protagonista del caso dei 'Concubini di Prato'.

Monsignor Pietro Fiordelli è stato uno dei principali protagonisti della storia pratese del secolo scorso. Poche persone hanno influito sulla vita sociale della nostra città e personale dei pratesi come il primo Vescovo residenziale della Diocesi, il 22° da quando quest'ultima fu istituita nel 1653. Nato a Città di Castello, don Pietro fu ordinato sacerdote il 6 novembre 1938. Fu giovanissimo promotore di opere pastorali e sociali; fondò nel 1945 il settimanale «La Voce Cattolica», che qualche anno dopo diventerà il settimanale cattolico di tutta l'Umbria. Il 7 luglio 1954 venne nominato da Papa Pio XII Vescovo di Prato, sancendo così la definitiva e piena autonomia della Diocesi pratese. Ordinato Vescovo il 3 ottobre di quell'anno, fece ingresso nella diocesi di Prato il 17 dello stesso mese, accolto da più di 70.000 persone, scese nelle strade e nelle piazze a far ala al suo passaggio. Impossibile riassumere brevemente i 37 anni di intenso episcopato. Il suo ministero ha accompagnato e gestito pastoralmente il boom demografico ed economico di Prato. Tra le innumerevoli opere si ricordano l'istituzione di 25 nuove parrocchie, la costruzione di 21 chiese, la Villa del Palco, la Casa per ferie la Versiliana a Marina di Pietrasanta per gli operai, la casa di Carbonin sulle Dolomiti. Fu antesignano della pastorale familiare: appena arrivato in Diocesi attivò un corso di preparazione al matrimonio per i fidanzati, che poi si sarebbe diffuso in tutta Italia. Proprio a riguardo della famiglia ebbe un ruolo importante nel Concilio Vaticano II, a cui partecipò per intero, e poi nella Chiesa italiana. Determinato a difendere la sacralità del matrimonio per i battezzati, finì protagonista del cosiddetto caso dei «Concubini di Prato»: portato in tribunale per la ipotizzata diffamazione di due coniugi sposatisi civilmente, fu nel 1958 prima condannato (la sentenza fece il giro del mondo) e poi assolto in secondo grado. Nella città del lavoro, impostò una capillare pastorale degli operai e degli imprenditori, promuovendo fin dal 1957 la «Pasqua nelle fabbriche». Il 19 marzo 1986, in una giornata memorabile, accolse a Prato Papa Giovanni Paolo II, in visita proprio al mondo del lavoro. Raggiunti i 75 anni, Fiordelli rimise il suo mandato. Il 23 febbraio 1992 accolse il suo successore, l'attuale Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni. Poche settimane prima, il 13 febbraio, aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Prato. Ritiratosi alla vita di preghiera e di predicazione, visse negli ultimi anni della sua vita una lunga malattia, sopportata con grande forza e fede limpida. Morì il 23 dicembre 2004, proprio al termine del 350° della Diocesi e del 50° del suo arrivo a Prato. Le sue spoglie riposano nel sepolcreto dei Vescovi all'interno del duomo di Prato. g.r.

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