Immagine di Guido Bisori
Grande avvocato, fu un protagonista della politica cittadina nel Dopoguerra, con la Democrazia Cristiana. Fu senatore dal 1948 al 1972 e, dal 1953, per dieci anni sottosegretario al ministero dell'Interno: un record di longevità. Costante e appassionato il suo impegno per la nostra città.

Guido Bisori nacque a Prato il 25 gennaio 1902 in una casa di via Magnolfi. A 21 anni si laureò in Giurisprudenza a Bologna con una tesi sul Comune di Prato nel secolo XVI. A 24 era già avvocato, a 29 patrocinante in Cassazione. Figurò nel collegio di legali in processi che fecero epoca. Il contatto con i partigiani durante il periodo bellico, che trascorse a Sestola in provincia di Modena dove fu chiamato a reggere la segreteria del Comune, ne ispirò la svolta verso l'impegno politico, che espletò come rappresentante della Dc nel Comitato di liberazione nazionale. Rientrato a Prato, nel 1948 venne candidato a deputato e senatore. Eletto in entrambe le Camere, optò per Palazzo Madama dove restò ininterrottamente fino al 1972 quando, settantenne, annunciò il ritiro dalla vita pubblica. Da parlamentare si impegnò affinché Prato ottenesse la diocesi, che arrivò a metà degli anni '50, e affinché la città, che cresceva a vista d'occhio, avesse servizi ed istituzioni degni delle dimensioni che aveva raggiunto: l'ufficio postale, la sezione dell'Archivio di Stato, la Camera di commercio (che sarebbe arrivata molti decenni più tardi), il tribunale. Nel 1970 presentò un proprio disegno di legge per l'istituzione della Provincia di Prato. Non minore fu l'impegno per evitare che Prato fosse penalizzata: si schierò contro la costruzione dell'aeroporto fra San Giorgio a Colonica e Sant'Angelo a Lecore e contro il progetto di attingere acqua dal Bisenzio creando un invaso a nord di Vernio, destinato alla produzione di energia elettrica e soprattutto a dissetare la città di Firenze. Dal luglio 1953 per dieci anni Bisori fu ininterrottamente sottosegretario agli Interni. L'incarico conferito da De Gasperi, venne confermato in altri dieci governi guidati da Pella, Fanfani, Scelba, Segni, Zoli e Leone: per quel dicastero, un record di longevità. Morì il 22 maggio 1983. p.c.

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