Immagine di Giorgio Vestri
Fu sindaco di Prato dal 1965 al 1975. Dotato di grande capacità e saggezza, raccolse l'eredità di Roberto Giovannini: sotto la sua guida si iniziò a tracciare la Prato contemporanea. Divenne poi assessore regionale alla sanità e fu eletto alla Camera dei deputati fino al 1965, facendo parte della commissione parlamentare antimafia.

Sindaco di Prato dal 1965 al 1975, fu uno dei protagonisti della vita civile e politica locale e quindi regionale, per aver ricoperto dal 1975 al 1985 nella giunta Toscana la carica di assessore alla sanità e alla sicurezza. Consigliere comunale dal 1951, assessore comunale ai lavori pubblici fino al 1958, eletto alla Camera dei Deputati fino al 1965, fece parte della commissione parlamentare antimafia. Una lunga carriera iniziata nelle file del Pci, sempre con spirito critico, lontano dai conformismi. Dotato di grande capacità e saggezza, Vestri raccolse l'eredità pesante di Roberto Giovannini. In quel periodo Prato stava crescendo, erano gli anni del boom economico italiano e del decollo dell'economa tessile locale, della formazione del più importante polo laniero mondiale. Ma erano anche gli anni del forte flusso migratorio, dal Sud e dalle campagne della Toscana. Un aumento impetuoso della popolazione e nuovi problemi che si aprivano. Era la stagione di una nuova idea della città, condensata nel primo piano regolatore (il Piano Valori). Sotto la sua guida si iniziò a tracciare la Prato contemporanea: l'intuizione dei macrolotti e la creazione dei servizi sociali, la formazione di una rete di strutture scolastiche, a partire dalla scuola dell'infanzia. Politiche create per sostenere l'urto dell'incremento demografico e per dare sostanza allo sviluppo della città. b.g.

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