Immagine di Ferdinando Targetti
Avvocato e deputato socialista, dopo un passato di oppositore al regime fascista fu vicepresidente dell'Assemblea Costituente del 1946.

Figlio di un industriale di Prato, nacque a Firenze il 15 dicembre 1881. Aderì da giovane al Partito socialista e, dopo essersi laureato, intraprese la professione di avvocato, rinunciando all'eredità paterna e alla comproprietà di uno stabilimento tessile. Eletto consigliere comunale di Prato nel 1909, tre anni dopo fu nominato Sindaco e rimase in carica sino al luglio del 1914. In quel periodo fu anche consigliere comunale a Firenze e, fino al 1920, consigliere provinciale. Eletto plebiscitariamente deputato socialista alla Camera nel 1919, nell'ottobre fu espulso dal PSI dalla maggioranza massimalista del suo partito e (con Turati, Treves e Matteotti) fondò il Partito socialista unitario. Coraggioso oppositore dello squadrismo fascista, fu Targetti che nel 1926 rappresentò i figli del deputato socialista Matteotti, che si erano costituiti parte civile contro i fascisti che avevano ucciso il padre. Lo stesso Targetti era sfuggito, l'anno prima, ai fascisti fiorentini che ne avevano deciso l'eliminazione e che avevano sfogato il loro odio distruggendogli lo studio e l'appartamento. Membro dell'opposizione aventiniana, l'avvocato socialista nel 1925 era entrato a far parte della direzione del neo costituito Partito socialista dei lavoratori italiani e, bandito da Firenze, nel 1926 si era trasferito a Milano, esercitandovi la professione senza mai venire a compromessi col regime mussoliniano. Dopo l'armistizio, Ferdinando Targetti passò in Svizzera e qui collaborò con i fogli socialisti che si stampavano nel Canton Ticino. Rientrato in Italia dopo la Liberazione e ripreso il suo impegno nel PSI, Targetti si oppose alla scissione socialdemocratica del 1947. Nel 1946 fu eletto membro della Costituente nel Collegio di Firenze e di questa assemblea tenne la vice presidenza. Fu quindi deputato per tre legislature, ricoprendo la carica di vicepresidente della Camera dei deputati nella I e nella II legislatura. Morì a Milano il 7 luglio 1968. s.f. Questo personaggio è stato segnalato da Claudio Caponi, marzo 2011.

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