Immagine di Felice Biglia

Nel 1903 stava fortemente avanzando in città la proposta di demolire il Palazzo Pretorio, ritenuto ormai un inservibile e inutile rudere. L'ingegner Felice Biglia, ligure residente a Firenze, in quel momento assessore ai lavori pubblici, si oppose fermamente, anche perché la demolizione costava più del restauro. Nel 1905 il Biglia fece deliberare il restauro, lentamente iniziato nel 1908. Eletto Sindaco il 23 luglio 1904, capeggiando l'ultima coalizione dei partiti popolari riuniti (radicali, repubblicani, socialisti), fu battuto da un referendum sulle case popolari e si dimise. Quando i radicali si scissero successivamente alle elezioni generali del 1909, Biglia fu rieletto alla carica di Sindaco, mantenendo l'incarico fino al 13 luglio 1911. Intanto ricopriva la carica di Assessore ai lavori pubblici presso il Comune di Firenze e quella di ingegnere capo del Genio civile. Il cav. Felice Biglia promosse un grande piano di opere pubbliche e si occupò personalmente del progetto per la linea ferroviaria Direttissima. Scrisse anche un rarissimo opuscolo, oggi introvabile, dal titolo "Restauro del Palazzo Pretorio", stampato a Firenze nel 1904. Fu inoltre tra i fondatori della Società pratese di storia patria, partecipando attivamente alla vita civile di Prato. Per un breve periodo ricoprì anche la carica di presidente della Croce d'Oro di Prato. Risulta essere stato il Maestro venerabile di un loggia massonica di Genova. Nato il 23 settembre 1859 a Genova, scomparve il 31 agosto 1931. a.a. Questo personaggio è stato segnalato da Alessandro Assirelli, maggio 2011.

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