Immagine di Ermolao Rubieri
Letterato e patriota, fin da giovane iniziò ad occuparsi di poesia, pubblicando varie tragedie. Partecipò ai moti del Risorgimento con l'azione e con gli scritti: volontario nelle campagne del 1848 e 1849, ebbe parte alla cacciata del granduca Leopoldo II, nel 1859. Fu deputato al Parlamento italiano e si ritirò dalla politica nel 1876.

Ermolao Rubieri, letterato e patriota, nacque a Prato il 21 febbraio 1818. La famiglia di origine francese era venuta in Italia agli inizi del Settecento ad esercitare la mercatura. La madre Assunta Bresci era figlia di facoltosi cittadini pratesi. Ermolao rimase orfano in tenera età e così fece studi irregolari, completando la sua educazione da autodidatta. Fin da giovane cominciò ad occuparsi di poesia, pubblicando due tragedie: Il Cid e Torquato Tasso. Nel 1845 mise mano ad un altro dramma, il Francesco Valori, pubblicato nel 1848 da Le Monnier. Dopo aver peregrinato in varie città, nel 1849 pubblicò Alessandro III. Partecipò ai moti del Risorgimento con l'azione e con gli scritti. Fu volontario nelle campagne del 1848 e 1849, si occupò di amministrazioni locali, ebbe parte nella cacciata del granduca Leopoldo II nel 1859. Rubieri fu deputato al Parlamento italiano, ritirandosi dalla vita politica nel 1876. Di idee liberali, fautore dell'unità italiana "sulle rovine del papato", fu scrittore militante particolarmente attivo nel decennio 1849/1859, ma continuò anche dopo ad occuparsi di questioni politiche, economiche e legislative. Le sue idee furono esposte con vigore polemico soprattutto nella Storia intima della Toscana dal 1° gennaio 1859 al 30 aprile 1860 (Prato, 1861). La sua ampia Storia della poesia popolare italiana (1877), preparata con molta diligenza, considera la poesia popolare italiana nei suoi caratteri psicologici e morali; tale opera ottenne l'apprezzamento di Benedetto Croce. Morì a Firenze il 23 ottobre 1879. a.a.

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