Immagine di Enrico Coveri
Iniziò la sua carriera nella moda come modello e diventò stilista all'inizio degli anni Settanta. Un tripudio di colori e paillettes: la sua moda diventò presto una griffe col suo nome e cognome, famosa in tutto il mondo. Tornato dal Giappone per uno straordinario accordo commerciale, morì all'improvviso giovanissimo sotto gli occhi della madre.

Diceva sempre "sono di Prato", anche se viveva ormai in una splendida casa sul Lungarno Guicciardini a Firenze, quando non era in giro tra le capitali del mondo, quelle che contano nella moda. Ma Enrico Coveri non dimenticò mai che le sue radici affondavano nel tessile pratese. Era nato a Prato nel 1952, suo padre fabbricava biciclette e sua madre vendeva macchine da cucire e insegnava alle clienti a usarle. Quel mondo di stoffe fluenti, aghi e fili fu il primo segno del suo futuro. Frequentò le medie alla Convenevole, poi il Buzzi che abbandonò presto per il liceo artistico, poi per l'Accademia di belle arti dove studiò scenografia. Alla moda ci arrivò da una porta di servizio, sfilando come modello, lui così alto e esile. Colori e paillettes: questo il binomio che caratterizzò la sua idea di moda, che dal 1977 diventò una griffe col suo nome e cognome, in breve conosciuta in tutto il mondo. Un successo travolgente. Fu subito definito l'enfant prodige della moda, quello che aveva portato una ventata di freschezza nell'haute couture. In pochi anni costruì un impero da 200 miliardi di lire (allora) di fatturato. Morì all'improvviso, a 38 anni, il 7 dicembre del 1990 nella sua casa fiorentina sotto gli occhi della madre Diana. Era appena tornato dal Giappone dove aveva concluso un accordo commerciale da 100 milioni di dollari. Il referto parlò di ictus cerebrale, ma già da qualche tempo gli amici si erano preoccupati per le sue condizioni di salute. Sul tavolo c'erano ancora i disegni e i progetti delle nuove collezioni. Lui, lo stilista dei colori più sgargianti ripresi dagli amati pittori (Matisse, Chagall, Mirò) fu vestito con un sobrio completo grigio. Riposa nella tomba di famiglia a Firenze nel cimitero delle Porte Sante. p.t.

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