Immagine di Beniamino Forti
Fra i più importanti imprenditori tessili della storia di Prato, seppe cogliere le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche e concentrò la sua attenzione sulla lana rigenerata: il successo arrivò immediato. Fu anche assessore alle finanze del Comune di Prato e ispiratore di iniziative di natura sociale, benefica e formativa.

Primo membro della famiglia Forti ad insediarsi a Prato (1861) dalla natia Montepulciano, si occupò inizialmente di attività commerciali, passando poi alla produzione di tessuti. Operò prima in società, con la Mercatanti & Forti che comprendeva le lavorazioni di orditura, filatura e tintoria; poi autonomamente, realizzando scialli, tessuti per abbigliamento maschile e flanelle per abiti femminili. Nel 1879 ebbe inizio l'attività dello stabilimento dell'Isola del Bisenzio; proprio la Val di Bisenzio divenne il cuore dell'impresa, che si estese acquisendo la ex fonderia della Briglia. Cogliendo le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche che in quegli anni venivano introdotte da Giovan Battista Mazzoni, Forti concentrò la sua attenzione sulla lana rigenerata. Il successo fu immediato ed incoraggiò l'inserimento in azienda anche dei figli Alfredo (che nel 1908 diverrà il primo Cavaliere del lavoro pratese) e Giulio. Intensa l'attività di Beniamino e dei suoi successori nell'associazionismo: dopo aver promosso una "società" di produttori di flanella ed aver aderito all'Associazione industriale e commerciale dell'Arte della Lana, il lanificio che portava il suo nome - A & G di Beniamino Forti - fu nel 1912 fra le 109 imprese che fondarono l'Unione fra gli Industriali Pratesi, ora Unione Industriale. Fu assessore alle finanze del Comune di Prato e deputato della Camera di commercio; fu ispiratore e sostenitore di iniziative di natura sociale, benefica e formativa. s.p.

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