Immagine di Agostino Ammannati
Docente formatosi al pensiero di Benedetto Croce, fu "sposato" alla scuola per tutta la vita. Amico, collaboratore e discepolo" di don Lorenzo Milani, ne condivise le istanze pedagogiche. Insegnò al liceo classico Cicognini dal 1945 al 1976, formando generazioni di pratesi.

«Dante, perdio!», e a quest'affermazione faceva seguito invariabilmente una manata sulla cattedra e il lancio sulla stessa degli occhiali. Con quell'invettiva il professor Ammannati voleva dire che Dante aveva capito prima e meglio l'argomento della discussione in corso (qualunque esso fosse) e che il sommo poeta conosceva, lui sì, non noi, la vita degli umili, perché ne aveva compreso il linguaggio semplice e potente. Nato a Calenzano da famiglia contadina, formatosi alla scuola di pensiero di Benedetto Croce (che non tradì mai), Ammannati, a parte qualche esperienza come consigliere comunale e assessore nella sua cittadina, fu in pratica "sposato" alla scuola per tutta la vita, e per trentadue anni scolastici, dal 1945 al 1976, quando fu costretto ad andare in pensione, fu sposato al Liceo classico Cicognini. Certo, non fu un insegnante ligio alla tradizione. Era curioso di tutti quelli che si possono chiamare "sussidi didattici", gran conoscitore quindi di macchine fotografiche, cineprese e proiettori; aveva inoltre una spiccata antipatia per il voto scolastico, sistema di classificazione e giudizio che avrebbe sempre svantaggiato chi già lo era per classe sociale di provenienza. Di qui il suo sodalizio con don Lorenzo Milani, del quale Ammannati fu amico, collaboratore e, benché più anziano, quasi discepolo: «Alla "Lettera a una professoressa" qualche virgola ce l'ho messa anch'io», diceva con nonchalance non priva di civetteria. Fu prima di tutto un genio teatrale; non soltanto per le sue performance in classe, ma soprattutto quale interprete: se sono rimaste famose le sue regie scolastiche goldoniane degli anni Cinquanta, era stupefacente come Ammannati desse sempre la sensazione di capire il senso nascosto, il sotto testo si direbbe oggi, delle parole di un dramma. Ha fatto per tutta la vita il lavoro che amava; Ammannati dunque si è divertito follemente e, insieme, ha convissuto con un dolore di fondo: l'insegnare, è sempre un gioco a perdere. Eppure, quanti suoi antichi allievi potrebbero dire: «Il professor Ammannati non mi ha insegnato quasi niente, in senso tecnico; eppure, da lui ho imparato quasi tutto». s.f.

Aiutaci a migliorare il sito. Valuta questa pagina