L'ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) permette di valutare in maniera sintetica la situazione economica delle famiglie e dei cittadini.
L'amministrazione comunale può richiedere l'ISEE per:
stabilire l'accesso a prestazioni sociali e a contributi (per lo studio, per l'affitto, per la cura e l'assistenza, ecc.);
determinare le tariffe dei servizi a domanda individuale (asili nido, ecc.);
stabilire la fascia di compartecipazione ai servizi (assistenza domiciliare, ecc.).
Il Comune effettua dei controlli per verificare la veridicità di quanto riportato ai fini ISEE. Le dichiarazioni mendaci sono punite con la decadenza dal beneficio eventualmente conseguito nonché con sanzioni di carattere amministrativo e penale.
Come richiedere l'ISEE
Per ottenere l'attestazione ISEE il cittadino deve compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), nella quale devono essere indicate tutte le informazioni riguardo i redditi ed i patrimoni del nucleo familiare.
La DSU può essere compilata e inviata in autonomia attraverso il servizio online di INPS. Per rendere più semplice la compilazione INPS ha introdotto anche la DSU precompilata, disponibile sul Portale Unico ISEE.
In alternativa è sempre possibile rivolgersi ad un Caaf – Centro di Assistenza Fiscale, prendendo un appuntamento.
INPS rende disponibile l'ISEE mediamente entro una settimana dalla trasmissione della DSU da parte del cittadino o da parte del Caaf.
In linea generale l'ISEE scade il 31 dicembre di ogni anno, mentre l'ISEE corrente è valido per un periodo di 6 mesi, salvo ulteriori variazioni.
Tipi di ISEE
Esistono diversi tipi di ISEE a seconda del tipo di richiesta che il cittadino deve presentare:
ISEE ordinario (utilizzabile per la maggior parte delle prestazioni);
ISEE per prestazioni di carattere socio-sanitario a favore di anziani (esempio: assegni di cura);
ISEE per prestazioni in favore di minorenni (esempio: agevolazione tariffaria refezione scolastica);
ISEE per prestazioni di diritto allo studio universitario;
ISEE corrente (presentabile solo in caso di variazione del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%).
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