Presso l'Ufficio Centro storico, è disponibile la "Cartella colori" stabilita in via definitiva come guida e norma tecnica agli interventi; tale strumento operativo contiene la "tavolozza delle matrici del colore", già facente parte della prima fase di attuazione sperimentale del colore, implementata dalla nuova serie dei "colori dell'antico", in applicazione del Piano del colore dell'edilizia storica di Prato.

Guida alla cartella colori

La suddivisione delle famiglie cromatiche individuate nella cartella delle matrici di colore è riferita all'impiego storicamente accertato rispetto ai tipi edilizi esistenti.

In particolare i colori proposti sono stati suddivisi in tre raggruppamenti principali, rispettivamente indicati come colori adatti per: fondi tradizionali, fondi moderni, riquadri e cornici.

Matrici di colore relative ai fondi tradizionali: sono indicate per il trattamento di quegli edifici (o parte di edifici) riconosciuti appartenenti alla cosiddetta categoria di “costruito storico antico”, ovvero relazionata ad una tipologia decorativa di facciata prevalentemente riferita ai caratteri materici e stilistici antecedenti alla seconda metà del XIX secolo.

Matrici di colore relative ai fondi moderni: sono indicate per il trattamento di quegli edifici (o parte di edifici) della categoria di "costruito storico moderno" con caratterizzazione degli elementi di facciata a partire dalla seconda metà del XIX sec. fino alla prima metà del XX sec.
Per gli edifici di più recente costruzione si dovrà comunque rispettare l'unità del contesto urbano.

Matrici di colore relative a riquadri e cornici (elementi architettonici di facciata): sono indicati per il trattamento pittorico a trompe l'oeil o di tinteggiatura di decori plastici a rilievo, generalmente imitativi di elementi lapidei.
Il significato di questa articolazione è strettamente connesso con le prerogative applicative di ciascun raggruppamento di colore, segnatamente in relazione con la distinzione della compagine edilizia esistente in 12 Aree urbane omogenee e con la classificazione in Unità minime di decoro dei circa 2500 fronti edilizi e/o piani verticali di facciata che formano la scena urbana del centro storico di Prato.

Nella cartella colore sono evidenziate le connessioni e le sovrapposizioni d'impiego rilevate tra i tre diversi raggruppamenti delle famiglie cromatiche.

Gli accostamenti o abbinamenti cromatici e tonali per la tinteggiatura o pitturazione dei fondi e degli elementi architettonici sono invece da relazionarsi con il tipo edilizio esistente nelle relazioni storicamente accertate.

Nell'uso della cartella colori dovranno in ogni caso rispettarsi le procedure indicate nelle guide per le rispettive categorie d'intervento, per i vincoli di legge esistenti, per il corretto impiego tecnologico.

L'applicazione delle matrici di colore è regolamentata dal Piano del colore del centro storico ed è quindi subordinata al deposito dell'istanza d'intervento presso il competente ufficio comunale.

Documentazione completa della Cartella Colori del Piano del Colore di Prato (183.48 KB) File con estensione pdf 

I colori dell'antico: tinte di riferimento

La presente cartella cromatica integra la tavolozza delle matrici di colore del Piano del colore del centro storico di Prato ed è rappresentativa dei tipi materici originari del territorio pratese.

Include 16 tinte di riferimento principale divise in:
a) 12 tinte, binarie o ternarie, derivate dalla mescolanza di pigmenti base, costituito da terre ed ossidi minerali tipici dell'area pratese, rispettivamente date da colori e scalari tonali indicati come serie:

  • "Borgo al Cornio", con matrice costituita da grassello di calce puro
  • "Terre di Figline", con matrice di terre verdi e d'ombra naturali
  • "Alberese calcinato", con matrice di terre di cottura ed ossidi
  • "Giallo bruno", con matrice di pigmenti bruni ed ocra gialla

b) 4 serie comprendenti altrettanti colori-matrice.

Nell'ambito dell'applicazione della guida alle norme per gli interventi del colore la presente cartella ha una valenza universale e trasversale negli impieghi rispetto alla classificazione per categorie di decoro e successiva correlazione applicativa per le diverse Unità Minime di Decoro.
In particolare, le matrici materiche dei colori dell'antico costituiscono un utile punto di riferimento cromatico della "scena urbana" per gli edifici monumentali e/o per quelli di rilevante impatto ambientale, andando, in tal modo, ad integrare la Tavolozza dei colori della tradizione pratese, stabilita per le cortine edilizie del costruito seriale urbano.

Per l'uso della presente tavolozza sono fatte salve le modalità d'impiego nei vari sistemi di pitturazione e tinteggiatura definite dalla Guida al Piano del colore del centro storico di Prato.

Tavolozza delle matrici di colore

L'apparato dei colori matrice individuati per il trattamento dei fondi e delle cornici delle facciate (fronti edilizi e/o piani verticali) del centro storico di Prato si rifà agli originari sistemi a calce nelle applicazioni tradizionali e deriva dalla selezione delle tipologie cromatiche storicamente rilevate nell'area pratese.

La tavolozza che ne discende è costituita da 84 tinte (colori base e principali scalari tonali) che nella "cartella colori" (immagine a lato) appare semplificata in 42 tinte, a valenza orientativa per l'applicazione del Piano del colore del centro storico di Prato; a queste sono peraltro da aggiungersi gli scalari tonali più chiari (non riprodotti in tavolozza) derivati dall'ulteriore sviluppo delle tinte ottenute con incremento di bianco (grassello di calce).
Anche questi scalari tonali più chiari sono da intendersi comunque parte integrante della tavolozza, quindi compresi a tutti gli effetti fra le tinte complementari.

La tavolozza originale è documentata da campioni materici depositati presso il competente Ufficio Comunale, per la consultazione rapida è altresì utilizzabile la presente cartella che è parte integrante della "Guida alle norme per gli interventi del colore: procedure e modalità".

La tavolozza dei colori, qui illustrata, è riproducibile al tintometro, e consente, secondo le disposizioni regolamentate dalle Guide, applicazioni tecnologiche diverse ad imitazione dei sistemi tradizionali a calce, ovvero con l'impiego di altri metodi di tinteggiatura e pitturazione.

Questi sono validi sia per i tipi "non pellicolanti" a prevalente natura minerale (a calce ed ai silicati) sia per i trattamenti filmogeni (acrilici, acril-stirolici, siliconici, silossanici, vinilversatici, ecc.).

Nell'ambito dell'impiego della tavolozza dei colori, i campioni materici originari realizzati con i sistemi a calce rappresentano in ogni caso i tipi di riferimento per l'applicazione corretta del Piano del colore, quindi indicati a tutti gli effetti come "unità di misura" per gli eventuali controlli e verifiche per la valutazione e l'analisi comparativa di provini in sito e/o "cartelle colori" di provenienza esterna.

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